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Umberto Eco. Quest’anno se ne va uno dei grandi.

Umberto Eco« Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito. Perché la lettura è un’immortalità all’indietro. » – Umberto Eco

Umberto Eco è stato un semiologo, filosofo e scrittore italiano, nato il 5 gennaio del 1932 e morto il 19 febbraio 2016. Ha scritto tantissimi saggi di semiotica, estetica medioevale, linguistica e filosofia, oltre a dei famosi romanzi di gran successo.

Nel 1988 Umberto Eco fondò il Dipartimento della Comunicazione dell’Università di San Marino e dal 2008 fu professore emerito e presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell’Università di Bologna. Dal 12 novembre 2010 Umberto Eco fu socio dell’Accademia dei Lincei, per la classe di Scienze Morali, Storiche e Filosofiche.

Wikipedia (su Umberto Eco) riporta:

Figlio di Giovanna Bisio e di Giulio Eco, un impiegato nelle FFSS, Umberto Eco conseguì la maturità al liceo classico “Giovanni Plana” di Alessandria, sua città natale. Tra i suoi compagni di classe, il fisarmonicista Gianni Coscia, con il quale scrisse spettacoli di rivista. In gioventù fu impegnato nella GIAC (l’allora ramo giovanile dell’Azione Cattolica) e nei primi anni cinquanta fu chiamato tra i responsabili nazionali del movimento studentesco dell’AC (progenitore dell’attuale MSAC). Nel 1954 abbandonò l’incarico (così come avevano fattoCarlo Carretto e Mario Rossi) in polemica con Luigi Gedda. Durante i suoi studi universitari su Tommaso d’Aquino, smise di credere in Dio e lasciò definitivamente la Chiesa cattolica; in una nota ironica, in seguito commentò: “si può dire che lui [Tommaso d’Aquino] mi abbia miracolosamente curato dalla fede”.

Laureatosi in filosofia nel 1954 all’Università di Torino con Luigi Pareyson con una tesi sull’estetica di San Tommaso d’Aquino (controrelatore Augusto Guzzo), iniziò a interessarsi di filosofia e cultura medievale, campo d’indagine mai più abbandonato (vedi il volume Dall’albero al labirinto), anche se successivamente si dedicò allo studio semiotico della cultura popolare contemporanea e all’indagine critica sullo sperimentalismo letterario e artistico. Nel 1956 pubblicò il suo primo libro, un’estensione della sua tesi di laurea dal titolo Il problema estetico in San Tommaso.

Nel 1954 partecipò e vinse un concorso della RAI per l’assunzione di telecronisti e nuovi funzionari. Con Umberto Eco vi entrarono anche Furio Colombo e Gianni Vattimo. Tutti e tre abbandonarono l’ente televisivo entro la fine degli anni cinquanta. Nel concorso successivo entrarono Emmanuele Milano, Fabiano Fabiani, Angelo Guglielmi, e molti altri. I vincitori dei primi concorsi furono in seguito etichettati come i “corsari” perché seguirono un corso di formazione diretto da Pier Emilio Gennarini e avrebbero dovuto, secondo le intenzioni del dirigente Filiberto Guala, “svecchiare” i programmi. Con altri ingressi successivi, tra i quali Gianni Serra, Emilio Garroni e Luigi Silori, questi giovani intellettuali innovarono davvero l’ambiente culturale della televisione, ancora molto legato a personalità provenienti dall’EIAR, venendo in seguito considerati come i veri promotori della centralità della RAI nel sistema culturale italiano. Dall’esperienza lavorativa in RAI, incluse amicizie con membri del Gruppo 63, Eco trasse spunto per molti scritti, tra cui il celebre articolo del 1961 Fenomenologia di Mike Bongiorno.

Dal 1959 al 1975 fu condirettore editoriale della casa editrice Bompiani. Nel 1962 pubblicò il saggio Opera aperta che, con sorpresa dello stesso autore, ebbe notevole risonanza a livello internazionale e diede le basi teoriche al Gruppo 63, movimento d’avanguardia letterario e artistico italiano che suscitò interesse negli ambienti critico-letterari anche per le polemiche che destò criticando fortemente autori all’epoca già “consacrati” dalla fama quali Carlo Cassola, Giorgio Bassani e Vasco Pratolini, ironicamente definiti “Liale”, con riferimento aLiala, autrice di romanzi rosa.

Nel 1961 iniziò anche la sua carriera universitaria che lo portò a tenere corsi, in qualità di professore incaricato, in diverse università italiane: Torino, Milano, Firenze e, infine, Bologna dove ha ottenuto la cattedra di Semiotica nel 1975, diventando professore ordinario. All’università di Bologna è stato direttore dell’Istituto di Comunicazione e spettacolo del DAMS, poi ha dato inizio al Corso di Laurea inScienze della comunicazione. Infine è divenuto Presidente della Scuola Superiore di Scienze Umanistiche che coordina l’attività dei dottorati bolognesi del settore umanistico. Nel corso degli anni ha insegnato come Visiting Professor alla New York University, Northwestern University, Columbia University, Yale University, Harvard University, University of California-San Diego, Cambridge University, Oxford University, Università di São Paulo e Rio de Janeiro, La Plata e Buenos Aires, Collège de France, Ecole Normale Supérieure (Parigi). Nell’ottobre 2007 si è ritirato dall’insegnamento per limiti di età.

Dalla fine degli anni ’50, Umberto Eco iniziò a interessarsi all’influenza dei mass media nella cultura di massa, su cui pubblicò articoli in diversi giornali e riviste, poi in gran parte confluiti inDiario minimo (1963) e Apocalittici e integrati (1964). Apocalittici e integrati (che ebbe una nuova edizione nel 1977) analizzò con taglio sociologico le comunicazioni di massa. Il tema era già stato affrontato in Diario minimo, che includeva tra gli altri il breve articolo del 1961 Fenomenologia di Mike Bongiorno.

Sullo stesso tema, nel 1967 svolse a New York il seminario Per una guerriglia semiologica, in seguito pubblicato ne Il costume di casa (1973) e frequentemente citato nelle discussioni sulla controcultura e la resistenza al potere dei mass media:[13]

Significativa fu anche la sua attenzione per le correlazioni tra dittatura e cultura di massa ne Il fascismo eterno, capitolo del saggio Cinque scritti morali, dove individuava le caratteristiche, ricorrenti nel tempo, del cosiddetto “fascismo eterno”, o “Ur-fascismo”: il culto della tradizione, il rifiuto del modernismo, il culto dell’azione per l’azione, il disaccordo come tradimento, la paura delle differenze, l’appello alle classi medie frustrate, l’ossessione del complotto, il machismo, il “populismo qualitativo Tv e Internet” e altre ancora; da esse e dalle loro combinazioni, secondo Eco, è possibile anche “smascherare” le forme di fascismo che si riproducono da sempre “in ogni parte del mondo”.

In un’intervista del 24 aprile 2010 mise in evidenza la sua visione rispetto a Wikipedia, della quale Eco si definiva un “utente compulsivo”, e al mondo dell’open source.

Nel 1968 pubblicò il suo primo libro di teoria semiotica, La struttura assente, cui seguirono il fondamentale Trattato di semiotica generale (1975) e gli articoli per l’Enciclopedia Einaudi poi riuniti in Semiotica e filosofia del linguaggio (1984).

Nel 1971 fondò Versus – Quaderni di studi semiotici, una delle maggiori riviste internazionali di semiotica, rimanendone direttore responsabile e membro del comitato scientifico fino alla morte. È anche stato segretario, vicepresidente e dal 1994 presidente onorario della IASS/AIS (“International Association for Semiotic Studies”). È stato invitato a tenere le prestigiose conferenze Tanner (Università di Cambridge, 1990), Norton (Università di Harvard, 1993), Goggio (Università di Toronto, 1998), Weidenfeld (Università di Oxford,2002) e Richard Ellmann (Università Emory, 2008).

Umberto Eco collaborò sin dalla sua fondazione, nel 1955, al settimanale L’espresso, sul quale dal 1985 al 2016 tenne in ultima pagina la rubrica La bustina di minerva (nella quale, tra l’altro, dichiarò di aver contribuito personalmente alla propria voce su Wikipedia[16]), ai giornali Il Giorno, La Stampa, Corriere della Sera, la Repubblica, il manifesto e a innumerevoli riviste internazionali specializzate, tra cui Semiotica (fondata nel 1969 da Thomas Albert Sebeok), Poetics Today, Degrès, Structuralist Review, Text, Communications (rivista parigina del EHESS), Problemi dell’informazione, Word & Images, o riviste letterarie e di dibattito culturale quali Quindici, Il Verri (fondata da Luciano Anceschi), Alfabeta, Il cavallo di Troia ecc.

Umberto Eco collaborò alla collana “Fare l’Europa” diretta da Jacques Le Goff con lo studio La ricerca della lingua perfetta nella cultura europea (1993). Tradusse gli Esercizi di stile diRaymond Queneau (nel 1983) e Sylvie di Gérard de Nerval (nel 1999 entrambi presso Einaudi) e introdusse opere di numerosi scrittori e di artisti. Ha anche collaborato con i musicisti Luciano Berio e Sylvano Bussotti.

I suoi dibattiti, spesso dal tono divertito, con Luciano Nanni, Omar Calabrese, Paolo Fabbri, Ugo Volli, Francesco Leonetti, Nanni Balestrini, Guido Almansi, Achille Bonito Oliva oMaria Corti, tanto per nominarne alcuni, hanno aggiunto contributi non scritti alla storia degli intellettuali italiani, soprattutto quando sfioravano argomenti non consueti (o almeno non ritenuti tali prima dell’intervento di Eco), quali la figura di James Bond, l’enigmistica, la fisiognomica, la serialità televisiva, il romanzo d’appendice, il fumetto, il labirinto, la menzogna, le società segrete o più seriamente gli annosi concetti di abduzione, di canone e di classico.[senza fonte]

Grande appassionato del fumetto Dylan Dog,[17] a Umberto Eco è stato fatto tributo sul numero 136 attraverso il personaggio Humbert Coe, che ha affiancato l’indagatore dell’incubo in un’indagine sull’origine delle lingue del mondo. È stato inoltre amico del pittore e autore di fumetti Andrea Pazienza[18] che fu suo allievo al DAMS di Bologna, e ha scritto la prefazione a libri di Hugo Pratt, Charles Monroe Schulz, Jules Feiffer e Raymond Peynet. Scrisse la presentazione di “Cuore” a fumetti, di F. Bonzi e Alain Denis, pubblicata su “Linus” nel 1975.

Nel 1980 Umberto Eco esordì nella narrativa. Il suo primo romanzo, Il nome della rosa, riscontrò un grande successo sia presso la critica che presso il pubblico, tanto da divenire un best-seller internazionale tradotto in 47 lingue e venduto in trenta milioni di copie. Il nome della rosa è stato anche tra i finalisti del prestigioso Edgar Award nel 1984.

Nel 1988 pubblicò il suo secondo romanzo, Il pendolo di Foucault, satira dell’interpretazione paranoica dei fatti veri o leggendari della storia e delle sindromi del complotto. Questa critica dell’interpretazione incontrollata viene ripresa in opere teoriche sulla ricezione (cfr. I limiti dell’interpretazione). Romanzi successivi sono L’isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004), Il cimitero di Praga (2010) e Numero Zero (2015), tutti editi in italiano da Bompiani.

Nel 2012 è stata pubblicata una versione “riveduta e corretta” del suo primo romanzo Il nome della rosa, con una nota finale dello stesso Eco che, mantenendo stile e struttura narrativa, è intervenuto a eliminare ripetizioni ed errori, a modificare l’impianto delle citazioni latine e la descrizione della faccia del bibliotecario per togliere un riferimento neogotico.

Molte opere furono dedicate alle teorie della narrazione e della letteratura: Il superuomo di massa (1976), Lector in fabula (1979), Sei passeggiate nei boschi narrativi (1994), Sulla letteratura (2002), Dire quasi la stessa cosa (2003, sulla traduzione). È stato inoltre precursore e divulgatore dell’applicazione della tecnologia alla scrittura.

In contemporanea alla nomina di “guest curator” (curatore ospite) del Louvre, dove nel mese di novembre 2009 organizzò una serie di eventi e manifestazioni culturali[19], uscì per Bompiani Vertigine della lista, pubblicato in quattordici paesi del mondo.

Nel 2011 Bompiani pubblicò una raccolta dal titolo Costruire il nemico e altri scritti occasionali, che raccoglie saggi occasionali che spaziano nei vari interessi dell’autore, come quello per la narratologia e il feuilleton ottocentesco. Il primo saggio riprende temi già presenti ne Il cimitero di Praga.

Muore nella sua casa di Milano il 19 febbraio 2016 alle ore 22:30, a causa di un tumore del pancreas che lo aveva colpito due anni prima. I funerali laici si sono svolti il 23 febbraio 2016 nel Castello Sforzesco di Milano, dove migliaia di persone si sono recate per l’ultimo saluto. Sono state eseguite due composizioni alla viola da gamba e al clavicembalo: Couplets de folies (Les folies d’Espagne) dalla Suite n. 1 in re maggiore dai Pièces de viole, Livre II (1701) di Marin Marais e La Folia dalla Sonata per violino e basso continuo in re minore, op. 5 n. 12 (1700) di Arcangelo Corelli.

Profilo Letterario ed Opere di Umberto Eco.

Nei suoi romanzi, Umberto Eco racconta storie realmente accadute o leggende che hanno come protagonisti personaggi storici o inventati. Inserisce nelle sue opere accesi dibattiti filosofici sull’esistenza del vuoto, di Dio o sulla natura dell’universo. Eco è attratto da temi piuttosto misteriosi e oscuri (i cavalieri Templari, il sacro Graal, la sacra Sindone ecc.). Nei suoi romanzi gli scienziati e gli uomini che hanno fatto la storia sono spesso trattati con indifferenza dai contemporanei. L’umorismo è l’arma letteraria preferita dallo scrittore di Alessandria. Le varie citazioni latine e gli innumerevoli collegamenti a opere di vario genere, conosciute quasi esclusivamente da filologi e bibliofili, rendono romanzi come Il nome della rosa o L’isola del giorno prima un turbinio di nozioni di carattere storico, filosofico, artistico e matematico. Centrale ne Il nome della rosa è la questione del riso.

Ne Il pendolo di Foucault, Umberto Eco affronta temi come la ricerca del sacro Graal e la storia dei cavalieri Templari, facendo numerosi cenni ai misteri dell’età antica e moderna. Ne L’isola del giorno prima l’umanità intera è simboleggiata dal naufrago Roberto de la Grive, che cerca un’isola al di fuori del tempo e dello spazio. In Baudolino crea un personaggio medioevale, senza far trapelare la natura menzognera o no del protagonista, il quale viaggia alla ricerca di un paradiso terrestre (il regno leggendario di Prete Gianni). Ne La misteriosa fiamma della regina Loana riflette sulla forza e sull’essenza stessa del ricordo; in questo caso rivolto a episodi accaduti nel XX secolo. Il cimitero di Praga è incentrato sulla natura del complotto e in particolar modo la storia (soprattutto ‘europea’) del popolo ebraico. Il suo ultimo romanzo, Numero zero, riprendendo temi da sempre cari all’autore (il falso, la costruzione del complotto e delle notizie) si sofferma sulla storia italiana recente, narrando fatti realmente accaduti, ma riletti attraverso una chiave complottistica.

Nel 1971 fu tra i 757 firmatari della lettera aperta a L’Espresso sul caso Pinelli e successivamente della autodenuncia di solidarietà a Lotta Continua, in cui una cinquantina di firmatari esprimevano solidarietà verso alcuni militanti e direttori responsabili del giornale, inquisiti per istigazione a delinquere.

I firmatari si autodenunciavano alla magistratura dicendo di condividere il contenuto dell’articolo. Peraltro le severe critiche di Umberto Eco al terrorismo e ai vari progetti di lotta armata sono contenute in una serie di articoli scritti sul settimanale L’Espresso e su Repubblica, specie ai tempi del caso Moro (articoli poi ripubblicati nel volume Sette anni di desiderio). In effetti l’arma che ha caratterizzato l’impegno politico di Eco è diventata l’analisi critica dei discorsi politici e delle comunicazioni di massa.

Questo impegno è sintetizzato nella metafora della guerriglia semiologica dove si sostiene che non è tanto importante cambiare il contenuto dei messaggi alla fonte ma cercare di animare la loro analisi là dove essi arrivano (la formula era: non serve occupare la televisione, bisogna occupare una sedia davanti a ogni televisore). In questo senso la guerriglia semiologica è una forma di critica sociale attraverso l’educazione alla ricezione. Dal 2002 partecipa alle attività dell’associazione Libertà e Giustizia, di cui è uno dei fondatori e garanti più noti, partecipando attivamente tramite le sue iniziative al dibattito politico-culturale italiano.

Il suo libro A passo di gambero (2006) contiene le critiche a quello che lui definisce populismo berlusconiano, alla politica di Bush, al cosiddetto scontro tra etnie e religioni. Nel 2011, nelle settimane delle rivolte arabe, durante una conferenza stampa registrata alla Fiera del libro di Gerusalemme, scatena una polemica politica la sua risposta a un giornalista italiano che gli chiede se condivida il paragone fra Berlusconi e Mubarak, avanzato da alcuni: “Il paragone potrebbe essere fatto con Hitler: anche lui giunse al potere con libere elezioni”; lo stesso Umberto Eco, dalle colonne de l’Espresso, smentirà tale dichiarazione chiarendo le circostanze della sua risposta.

Eco faceva parte dell’associazione Aspen Institute Italia.

Onorificenze italiane di Umberto Eco

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana
— Roma, 9 gennaio 1996
Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte
— Roma, 13 gennaio 1997[30]

Onorificenze straniere di Umberto Eco

Commandeur de l'Ordre des Arts et des Lettres - nastrino per uniforme ordinaria Commandeur de l’Ordre des Arts et des Lettres
— 1985
Orden pour le Mérite für Wissenschaften und Künste - nastrino per uniforme ordinaria Orden pour le Mérite für Wissenschaften und Künste
— 1999
Premio Principe delle Asturie per la comunicazione e l'umanistica (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria Premio Principe delle Asturie per la comunicazione e l’umanistica (Spagna)
— 2000
Ufficiale della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale della Legion d’Onore
— 2003
Gran Croce al Merito con placca dell'Ordine al Merito di Germania - nastrino per uniforme ordinaria Gran Croce al Merito con placca dell’Ordine al Merito di Germania
— 2009
Commendatore della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore della Legion d’Onore
— Parigi, 13 gennaio 2012

Cittadinanze onorarie di Umberto Eco

  • Monte Cerignone, 1981.
  • Nizza Monferrato, 6 novembre 2010.
  • San Leo, 11 giugno 2011.

Lauree di Umberto Eco

Eco ha ricevuto 40 lauree honoris causa da università europee e americane, come quella del 2014, che gli è stata conferita dall’Universidade Federal do Rio Grande do Sul, di Porto Alegre, in Brasile. Nel giugno 2015 in occasione della laurea in comunicazione conferita dell’Università di Torino, Umberto Eco ha rilasciato severi giudizi sui social del web che, a suo dire, permette a qualsiasi imbecille di porsi sullo stesso piano di un vincitore del Premio Nobel. Le affermazioni di Eco, a loro volta, hanno suscitato vivaci polemiche.

Affiliazioni e sodalizi accademici

Umberto Eco è stato membro onorario (Honorary Trustee) della James Joyce Association, dell’Accademia delle Scienze di Bologna, dell’Academia Europea de Yuste, dell’American Academy of Arts and Letters, dell’Académie royale des sciences, des lettres et des beaux-arts de Belgique, della Polska Akademia Umiejętności (Accademia polacca della Arti), “Fellow” del St Anne’s College di Oxford e socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Eco è stato inoltre membro onorario del CICAP.

Altro

Gli è stato dedicato l’asteroide 13069 Umbertoeco, scoperto nel 1991 dall’astronomo belga Eric Walter Elst.

Saggistica di Umberto Eco

Eco ha anche scritto numerosi saggi di filosofia, semiotica, linguistica, estetica:

  • Il problema estetico in San Tommaso, Torino, Edizioni di Filosofia, 1956; Il problema estetico in Tommaso d’Aquino, Milano, Bompiani, 1970.
  • Filosofi in libertà, come Dedalus, Torino, Taylor, 1958, poi in Il secondo diario minimo.
  • Sviluppo dell’estetica medievale, in Momenti e problemi di storia dell’estetica, I, Dall’antichità classica al Barocco, Milano, Marzorati, 1959; Arte e bellezza nell’estetica medievale, Milano, Bompiani, 1987.
  • Storia figurata delle invenzioni. Dalla selce scheggiata al volo spaziale, a cura di e con G. B. Zorzoli, Milano, Bompiani, 1961.
  • Opera aperta. Forma e indeterminazione nelle poetiche contemporanee, Milano, Bompiani, 1962; 1967 sulla base dell’ed. francese 1965; 1971; 1976.
  • Diario minimo, Milano, A. Mondadori, 1963; 1975. (include i saggi Fenomenologia di Mike Bongiorno e Elogio di Franti)
  • Apocalittici e integrati, Milano, Bompiani, 1964; 1977.
  • Il caso Bond. [Le origini, la natura, gli effetti del fenomeno 007], a cura di e con Oreste del Buono, Milano, Bompiani, 1965.
  • Le poetiche di Joyce. Dalla “Summa” al “Finnegans Wake”, Milano, Bompiani, 1966. (ed. modificata sulla base della seconda parte di Opera aperta, 1962)
  • Appunti per una semiologia delle comunicazioni visive, Milano, Bompiani, 1967. (poi in La struttura assente)
  • L’Italie par elle-meme. A portrait of Italy. Autoritratto dell’Italia, a cura di e con Giulio Carlo Argan, Guido Piovene, Luigi Chiarini, Vittorio Gregotti e altri, Milano, Bompiani,1967.
  • La struttura assente, Milano, Bompiani, 1968; 1980.
  • La definizione dell’arte, Milano, Mursia, 1968.
  • L’arte come mestiere, a cura di, Milano, Bompiani, 1969.
  • I sistemi di segni e lo strutturalismo sovietico, a cura di e con Remo Faccani, Milano, Bompiani, 1969.
  • L’industria della cultura, a cura di, Milano, Bompiani, 1969.
  • Le forme del contenuto, Milano, Bompiani, 1971.
  • I fumetti di Mao, a cura di e con Jean Chesneaux e Gino Nebiolo, Bari, Laterza, 1971.
  • Cent’anni dopo. Il ritorno dell’intreccio, a cura di e con Cesare Sughi, Milano, Bompiani, 1971.
  • Documenti su il nuovo Medioevo, con Francesco Alberoni, Furio Colombo e Giuseppe Sacco, Milano, Bompiani, 1972.
  • Estetica e teoria dell’informazione, a cura di, Milano, Bompiani, 1972.
  • I pampini bugiardi. Indagine sui libri al di sopra di ogni sospetto: i testi delle scuole elementari, a cura di e con Marisa Bonazzi, Rimini, Guaraldi, 1972.
  • Il segno, Milano, Isedi, 1973; Milano, A. Mondadori, 1980.
  • Il costume di casa. Evidenze e misteri dell’ideologia italiana, Milano, Bompiani, 1973.
  • Beato di Liébana. Miniature del Beato de Fernando I y Sancha. Codice B.N. Madrid Vit. 14-2, testo e commenti alle tavole di, Milano, Franco Maria Ricci, 1973.
  • Eugenio Carmi. Una pittura di paesaggio?, Milano, Prearo, 1973.
  • Trattato di semiotica generale, Milano, Bompiani, 1975.
(EN) A Theory of Semiotics, Bloomington, Indiana University Press, 1976. (e London, Macmillan, 1977) [versione inglese originale del Trattato di semiotica generale]
  • Il superuomo di massa. Studi sul romanzo popolare, Roma, Cooperativa Scrittori, 1976; Milano, Bompiani, 1978.
  • Stelle & stellette. La via lattea mormorò, illustrazioni di Philippe Druillet, Conegliano Treviso, Quadragono Libri, 1976.
  • Storia di una rivoluzione mai esistita. L’esperimento Vaduz. Appunti del Servizio opinioni, n.292, settembre 1976, Roma, Rai, Servizio Opinioni, 1976.
  • Dalla periferia dell’impero, Milano, Bompiani, 1977.
  • Come si fa una tesi di laurea, Milano, Bompiani, 1977.
  • Carolina Invernizio, Matilde Serao, Liala, con altri, Firenze, La nuova Italia, 1979.
  • (EN) The Role of the Reader, Bloomington, Indiana University Press, 1979. (contiene saggi tratti da Opera aperta, Apocalittici e integrati, Forme del contenuto, Lector in Fabula e Il superuomo di massa)
  • (ENFR) A semiotic Landscape. Panorama sémiotique. Proceedings of the Ist Congress of the International Association for Semiotic Studies, Den Haag, Paris, New York, Mouton (= Approaches to Semiotics, 29) (a cura di, con Seymour Chatman e Jean-Marie Klinkenberg).
  • Lector in fabula, Milano, Bompiani, 1979.
  • (EN) Function and sign, the semiotics of architecture; A componential analysis of the architectural sign /column/, in Geoffrey Broadbent, Richard Bunt, Charles Jencks (a cura di), Signs, symbols and architecture, Chichester-New York, Wiley, 1980.
  • (EL) E semeiologia sten kathemerine zoe, Thessaloniki, Malliares, 1980. (antologia di saggi).
  • De bibliotheca, Milano, Comune di Milano, 1981.
  • Postille al nome della rosa, Milano, Bompiani, 1983.
  • The Sign of Three. Peirce, Holmes, Dupin (a cura di, con Thomas A. Sebeok), Bloomington, Indiana University Press, 1983 (trad. Il segno dei tre, Milano, Bompiani)
  • Sette anni di desiderio. [Cronache, 1977-1983], Milano, Bompiani, 1983.
  • Semiotica e filosofia del linguaggio, Torino, Einaudi, 1984. ISBN 88-06-05690-5.
  • (PT) Conceito de texto, São Paulo, Queiroz, 1984.
  • Sugli specchi e altri saggi, Milano, Bompiani, 1985.
  • (DE) Streit der Interpretationen, Konstanz, Universitätverlag Konstanz GMBH, 1987.
  • (FR) Notes sur la sémiotique de la réception, in “Actes sémiotiques. Documents”, IX, 81, 1987.
  • (ZH) Jie gou zhu yi he fu hao xue. Dian ying wen ji, San lien shu dian chu ban fa xing, Np, 1987. (edizione cinese di articoli vari originariamente pubblcati in inglese e francese)
  • (EN) Meaning and mental representations (a cura di, con M. Santambrogio e Patrizia Violi), Bloomington, Indiana University Press, 1988.
  • (DE) Im Labyrinth der Vernunft. Texte über Kunst und Zeichen, Leipzig, Reclam, 1989. (antologia di saggi)
  • Lo strano caso della Hanau 1609, Milano, Bompiani, 1989.
  • Saggio in Leggere i Promessi sposi. Analisi semiotiche, a cura di Giovanni Manetti, Milano, Gruppo editoriale Fabbri-Bompiani-Sonzogno-ETAS, 1989. ISBN 88-452-1466-4.
  • (DE) Auf dem Wege zu einem Neuen Mittelalter, München, DTV Grossdruck, 1990. (antologia di saggi).
  • I limiti dell’interpretazione, Milano, Bompiani, 1990. ISBN 88-452-1657-8.
  • Vocali, Napoli, Guida, 1991. ISBN 88-7188-024-2.
  • Il secondo diario minimo, Milano, Bompiani, 1992. ISBN 88-452-1833-3.
  • (EN) Interpretation and Overinterpretation, Cambridge, Cambridge University Press, 1992.
  • La memoria vegetale, Milano, Rovello, 1992.
  • La ricerca della lingua perfetta nella cultura europea, Roma-Bari, Laterza, 1993. ISBN 88-420-4287-0.
  • (EL) Ton augousto den Uparchoun eideseis, Thessaloniki, Parateretés, 1993. (antologia di saggi).
  • (EN) Apocalypse Postponed, Bloomington, Indiana U.P, 1994. (saggi tratti da Apocalittici e integrati scelti e curati da Robert Lumley)
  • (EN) Six Walks in the Fictional Woods, Cambridge, Harvard U.P., 1994. (tradotto come Sei passeggiate nei boschi narrativi, Milano, Bompiani)
  • Povero Pinocchio. Giochi linguistici di studenti del Corso di Comunicazione, a cura di, Modena, Comix, 1995. ISBN 88-7686-601-9.
  • In cosa crede chi non crede?, con Carlo Maria Martini, Roma, Liberal, 1996. ISBN 88-86838-03-4.
  • (DE) Neue Streichholzbriefe, München, DTV, 1997.
  • Kant e l’ornitorinco, Milano, Bompiani, 1997. ISBN 88-452-2868-1.
  • Cinque scritti morali, Milano, Bompiani, 1997. ISBN 88-452-3124-0.
  • (EN) Talking of Joyce, con Liberato Santoro-Brienza, Dublin, University College Dublin Press, 1998.
  • (DE) Gesammelte Streichholzbriefe, München, Hanser, 1998.
  • (EN) Serendipities. Language and Lunacy, New York, Columbia University Press, 1998.
  • Tra menzogna e ironia, Milano, Bompiani, 1998. ISBN 88-452-3829-6.
  • La bustina di minerva, Milano, Bompiani, 1999. ISBN 88-452-4383-4.
  • (NO) Den nye Middelalderen og andre essays, Oslo, Tiden Norske, 2000. (antologia di saggi)
  • (DE) Mein verrücktes Italien, Berlin, Wagenbach, 2000. (antologia di saggi)
  • (CS) Mysl a smysl, Praha, Moravia press, 2000. (antologia di saggi)
  • (EN) Experiences in translation, Toronto, Toronto U.P., 2000.
  • Riflessioni sulla bibliofilia, Milano, Rovello, 2001.
  • (DE) Sämtliche Glossen und Parodien, München, Hanser, 2001. (raccolta completa da Diario minimo, Secondo diario minimo, Bustina di minerva e altre parodie da raccolte in tedesco)
  • Sulla letteratura, Milano, Bompiani, 2002. ISBN 88-452-5069-5.
  • Guerre sante, passione e ragione. Pensieri sparsi sulla superiorità culturale; Scenari di una guerra globale, in Islam e Occidente. Riflessioni per la convivenza, Roma-Bari, Laterza, 2002. ISBN 88-420-6784-9.
  • Bellezza. Storia di un’idea dell’Occidente, CD-ROM a cura di, Milano, Motta On Line, 2002.
  • Dire quasi la stessa cosa. Esperienze di traduzione, Milano, Bompiani, 2003. ISBN 88-452-5397-X.
  • (EN) Mouse or Rat?, Translation as Negociation, London, Weidenfeld & Nicholson, 2003. (Experiences in translation e saggi selezionati da Dire quasi la stessa cosa)
  • Storia della bellezza, a cura di, testi di Umberto Eco e Girolamo de Michele, Milano, Bompiani, 2004. ISBN 88-452-3249-2.
  • Il linguaggio della Terra Australe, Milano, Bompiani, 2004. (non in commercio)
  • Il codice Temesvar, Milano, Rovello, 2005.
  • Nel segno della parola, con Daniele Del Giudice e Gianfranco Ravasi, a cura e con un saggio di Ivano Dionigi, Milano, BUR, 2005. ISBN 88-17-00632-7.
  • A passo di gambero. Guerre calde e populismo mediatico, Milano, Bompiani Overlook, 2006. ISBN 88-452-5620-0.
  • La memoria vegetale e altri scritti di bibliofilia, Milano, Rovello, 2006. ISBN 88-452-5785-1.
  • Sator Arepo eccetera, Roma, Nottetempo, 2006. ISBN 88-7452-085-9.
  • Storia della bruttezza, a cura di, Milano, Bompiani, 2007. ISBN 978-88-452-5965-4.
  • 11/9 La cospirazione impossibile, con Piergiorgio Odifreddi, Michael Shermer, James Randi, Paolo Attivissimo, Lorenzo Montali, Francesco Grassi, Andrea Ferrero e Stefano Bagnasco, a cura di Massimo Polidoro, Casale Monferrato, Piemme, 2007. ISBN 978-88-384-6847-6.
  • Dall’albero al labirinto. Studi storici sul segno e l’interpretazione, Milano, Bompiani, 2007. ISBN 978-88-452-5902-9.
  • Historia. La grande storia della civiltà europea, a cura di e con altri, 9 voll., Milano, Motta, 2007.
  • Storia della civiltà europea, a cura di e con altri, 18 voll., Milano, Corriere della Sera, 2007-2008.
  • Nebbia, a cura di e con Remo Ceserani, con la collaborazione di Francesco Ghelli e un saggio di Antonio Costa, Torino, Einaudi, 2009. ISBN 978-88-06-18724-8. (antologia letteraria di racconti a tema)
  • Non sperate di liberarvi dei libri, con Jean-Claude Carrière, Milano, Bompiani, 2009. ISBN 978-88-452-6215-9.
  • Vertigine della lista, Milano, Bompiani, 2009. ISBN 978-88-452-6345-3.
  • Il Medioevo, a cura di, 4 voll., Milano, Encyclomedia, 2010-2011. ISBN 978-88-905082-0-2, ISBN 978-88-905082-1-9, ISBN 978-88-905082-5-7, ISBN 978-88-905082-9-5.
  • La grande Storia, a cura di, 28 voll., Milano, Corriere della Sera, 2011.
  • Costruire il nemico e altri scritti occasionali, Milano, Bompiani, 2011. ISBN 978-88-452-6585-3.
  • Scritti sul pensiero medievale, Milano, Bompiani Il pensiero occidentale, 2012. ISBN 978-88-452-7156-4.
  • L’età moderna e contemporanea, a cura di, 22 voll., Roma, Gruppo editoriale L’Espresso, 2012-2013.
  • Storia delle terre e dei luoghi leggendari, Milano, Bompiani, 2013. ISBN 978-88-452-7392-6.
  • Da dove si comincia?, con Stefano Bartezzaghi, Roma, La Repubblica, 2013.
  • Riflessioni sul dolore, Bologna, ASMEPA, 2014. ISBN 978-88-97620-73-0.
  • La filosofia e le sue storie, a cura di e con Riccardo Fedriga, 3 voll., Roma-Bari, Laterza, 2014-2015. ISBN 978-88-581-1406-3, ISBN 978-88-581-1742-2, ISBN 978-88-581-1741-5.
  • Pape Satàn Aleppe. Cronache di una società liquida, La nave di Teseo, 2016. ISBN 978-88-9344-021-9.
  • Come viaggiare con un salmone, La nave di Teseo, 2016. ISBN 978-88-9344-023-3.

Narrativa

  • Il nome della rosa, Milano, Bompiani, 1980.
  • Il pendolo di Foucault, Milano, Bompiani, 1988. ISBN 88-452-0408-1
  • L’isola del giorno prima, Milano, Bompiani, 1994. ISBN 88-452-2318-3
  • Baudolino, Milano, Bompiani, 2000. ISBN 88-452-4736-8
  • La misteriosa fiamma della regina Loana. Romanzo illustrato, Milano, Bompiani, 2004. ISBN 88-452-1425-7
  • Il cimitero di Praga, Milano, Bompiani, 2010. ISBN 978-88-452-6622-5
  • Numero zero, Milano, Bompiani, 2015. ISBN 978-88-452-7851-8

Narrativa per l’infanzia

  • La bomba e il generale, illustrazioni di Eugenio Carmi, Milano, Bompiani, 1966.
  • I tre cosmonauti, illustrazioni di Eugenio Carmi, Milano, Bompiani, 1966.
  • Gli gnomi di Gnu, illustrazioni di Eugenio Carmi, Milano, Bompiani, 1992. ISBN 88-452-1885-6.
  • Tre racconti, Milano, Fabbri, 2004. ISBN 88-451-0300-5. (raccolta dei tre precedenti)
  • La storia de “I promessi sposi”, raccontata da, Torino-Roma, Scuola Holden-La biblioteca di Repubblica-L’Espresso, 2010. ISBN 978-88-8371-311-8.

Pubblicato da *LorySmile*

Semplice, ingegnosa e ironica. "Le apparenze ingannano." Karma. Resilienza. Vivi e lascia vivere. Chi vince delle volte perde, chi pere delle volte vince.

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